Un mese di settembre abbastanza prolifero ed interessante, non solo dal punto di vista bassistico, ricco di allettanti ed imprevedibili novità discografiche.
Già a partire dagli ultimissimi giorni di agosto il singolo The Adventures Of Rain Dance Maggie anticipava l'uscita del decimo album in studio firmato Red Hot Chili Peppers, I'm with you. Non si cambia affatto direzione, nonostante la non trascurabile nuova dipartita dal gruppo di nostro signore Jack, rimpiazzato in tempo zero all'altare da un suo caro e fedele amico, e forse anche suo miglior clone in circolazione, il giovane Klinghoffer. Da segnalare tra le moltecipli attività parallele dei 4, la nobile iniziativa di Flea, nella fondazione di una scuola, la Silverlake Conservatory of Music di Los Angeles, un centro no-profit per i ragazzi che vogliono avvicinarsi alla musica ed una sua linea di bassi economci denominati fleabass, per tutti coloro che non potendo permettersi l'acquisto di uno di qualità, optino per un basso si cinese, ma ben fatto, che suoni bene e che duri comunque nel tempo. Personalmente ne ho testati un paio, tra cui anche il modello Junior Bass, entrambi carini, ma col settaggio ponte e manico ancora tutto da definire.
Poi l'attesissimo album dei Dream Theatercon il loro nuovo batterista, forse questa l'unica vera attrattiva di "A Drammatic Turn Of Events" (del passaggio di John Myung ai bassi Ernie Ball ancora non se ne sentono i benefici) che di sicuro non smentisce l'ottima scelta dei 4 nella persona di Mike Mangini , ma nulla di più intrigante quanto l'accurata selezione nei mesi scorsi svoltasi "à la X Factor maniera", con intimissime videoaudizioni postate sul loro canale Youtube, comprese le videointerviste con le primissime cosnsiderazioni e l'interazione di tutti i loro fans convinti di influenzare le loro decisioni con un loro parere in un commento. Anch'io ero per Minnemann :-(
Questo ed altro pur di colmare un vuoto grande quanto quello lasciato da Mike Portnoy.
Non molto lontani i capitomboli di Mr. Tony Levin in un nuovo power trio dalle sfumature naturalmente di matrice prog-fusion, come confermato dagli altri due nomi in copertina Levin Torn White. D'altronde non poteva certo finire in un liscio un progetto come questo, con un ex Yes dietro i tamburi a tenere salde le insolite tessiture armoniche messe in piedi da un rigenerato David Torn.
PS: segue altra grande sorpresa bassistica settembrina firmata Victor Wooten al quale dedicherò prossisamente un intero post.
Nessun commento:
Posta un commento