Ammetto di aver prolungato abbastanza la mia assenza dal blog, ma di aver vissuto altrettanto intensamente questi ultimi due mesi per cui garantire una dignitosa ripresa.
Mi preme da subito salutare lo scorso anno menzionando seppur in breve le uscite discografiche "dal mio punto di vista bassistico" più significative targate 2012. Dischi che hanno contraddistinto a loro modo l'anno appena trascorso, l'anno della profezia Maya, l'anno dove tutto sarebbe dovuto finire, distruggersi, anziché rinnovarsi come credo stia già accadendo al mondo intero con l'avvento della crisi, ma io non sono un economista, e rinvio gli interessati ad approfondire altrove l'argomento.
Han dato spesso per spacciato il mondo della discografia, quindi il mercato dei dischi e della musica in genere, ma a sentir bene quanto ho apprezzato non si direbbe, eppure...
Se il mondo cambia, se la società si evolve, la gente, gli ascoltatori, cambiano anche le loro abitudini musicali, e quindi la sua stessa fruizione, che sia essa per mezzo di supporti magnetici, digitali o live music di ogni sorta.
Bastano pochi click ben assestati per capirlo.
Da chi raccoglie fondi dai suoi fans per autofinanziare il proprio progetto a chi distribuisce gratuitamente la propria musica sul suo sito, da chi vende un brano alla volta, a chi te lo regala se ti sottoscrivi prima alla sua newsletter. Da chi incrementa le vendite con un bootleg disponibile per ogni data del proprio tour, a chi estende il suo merchandising con una linea d'abbigliamento propria o da sponsorizzare, a tanti altri innumerevoli espedienti tra gadgets o vere e proprie attività collaterali (di cui prima).
Segue mio elenco dischi 2012 (da non farsi mancare)
Tribal Tech - X
L'attesissimo decimo album in studio di quelli che io amo definire i Weather Report del 2000. Dopo una lunga attesa dal precedente Rocket Science, forse desideravamo di più, considerate le eccelse carriere soliste sviluppatesi nel frattempo. Ma non sono esclusi i richiami ai loro più grandi momenti di gloria di Face First con il loro originalissimo marchio di fabbrica.
HBC
il Devoto Oli di tre grandi strumenti, chitara, basso e batteria, Henderson Berlin e Chambers, che si limitano a reinterpetrare ricercatissimi standards, dando prova della loro più grande abilità di improvvisazione.
Dominic Miller- 5th house
una laboriosa chitarra alla corte del Re Pungiglione, che fabbrica mielose note d'amore e di passione tutte per sè. Una splendida tracklist degna di tutto rispetto, con altrettanti sensibili musicisti d'eccezione come Pino Palladino e Jimmy Johnson (al basso)
Eberhard Weber - Résumé
Il maestro ritorna a cantare col suo basso attraverso una personalissima selezione di soli estrapolati dalla sua intensa attività live antecedente al 2007, anno in cui a seguito di un ictus che gli paralizzò l'intero lato sinistro del corpo non potè più ritornare a suonare.
Doug Johns - Blomp!
la più grande alternativa funk slap vivente dopo Wooten. Ennesimo titolo onomatopeico a marcare la propulsione ritmica del suo quarto lavoro.
The Aristocrats
la più bella realtà musicale del 2012! Tre grandi richiestissimi sidemen che decidono di unire le loro forze compositive tra un turno e l'altro, in unico progetto a nome The Aristocrats.
Nove brani strumentali d'effetto, senza alcun pericolo di noia in soli prolungati ai danni della sinergia che contraddistingue il loro fortunatissimo trio. In una fittissima tournée europea autunnale sono riuscito ad accaparrarmi un posto per lo spettacolo casertano insieme a Little Apple di cui allego volentieri foto: