Fremevo dalla voglia di scrivere questo post dallo scorso Natale, forse prima di allora mi ero promesso di scriverlo su tutti i muri e di gridare ai quattro venti la nascita di mia figlia, ma si sa, appena divenuti papà ti lasci tutto alle spalle, compreso un blog.
9 lunghi mesi di suspense vissuti in compagnia di Little Apple ad immaginarti a come sarebbe stato condividere la propria vita in 3, a proiettarti nel futuro in tutte le piccole e grandi faccende quotidiane che ti riserva una bambina.
A distanza di qualche settimana dalla sua nascita eravamo pronti ad accoglierla con tutti i classici comfort che si addicono ad una neonata, ed eccezionalmente anche con un intero armadio ben decorato, un nuovo conto deposito ed un brano a suo nome.
Ero negli States, con Little Apple al terzo mese circa di gravidanza, quando iniziò a materializzarsi l'idea di accompagnare questo evento con un nuovo basso, e quale migliore location dove accaparrasi un fender a buon mercato?
Ormai da anni sono un grande fan del Precision, in tutte le salse, tastiera in palissandro, tastiera in acero, uno con corde lisce l'altro in acciao, nylon etc etc, ed ero da tempo attratto dalla possibilità di colmare il vuoto di un jazz bass in un unico strumento con l'aggiunta di un pick up al ponte per mezzo di un modello ibrido, ovvero del PJ (precision jazz). Tra quei pochi e carissimi esemplari newyorkesi nessuno ha gradito fare rientro con noi in patria.
Nel frattempo la mia vita si era già riempita di rosa, inclusa qualche muta di corde, ma il fato mi riservava ben altro, o meglio, un basso nella combinazione di colori che desideravo, Oympic White con battipenna tortoise, quindi il singolo magnete tipico del precision "split single coil", ma formato da due magneti separati (io & Little Apple), dal suono corposo e caldo, ma miscelabile col suono potente e secco di una bella saponetta (soap bar) tipica di un MusicMan al ponte. Il meglio dei due mondi da un brand italiano di tutto rispetto. Benvenuta Clelia:-)
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