Trascorsi i miei primi quattro mesi da padre devo ammettere che contrariamente a quanto previsto mi è toccato sacrificare più di qualcosa, e tra questi anche il mio spazio web.
Non ch'io abbia chissà quanti followers che scalpitano dalla voglia di leggere le mie nuove avventure musicali, è chiaro, ma ho pensato bene di tutelare quantomeno la stessa musica da ogni altra forma di ingerenza extrafamiliare.
Mi si è presentata l'occasione di prender parte ad un progetto inedito di pop rock italiano, per cui credevo di tenermi impegnato entro un mese in una prolifera attività live, ma nel giorno stesso dell' audizione mi vien giù un ennesimo album in studio da preparare nei ritagli di tempo del resto della band, che intanto ha una avviatissima cover band ricca di appuntamenti live (una, due date al mese) per cui senza neanche approfondire il discorso li ho abbandonati nella loro palliativa ricerca di un bassista.
Sono stanco di interfacciarmi con nuove e sconosciute realtà musicali locali, dove si passa più tempo a fissare un appuntamento che a suonare, a conoscersi e a migliorare insieme.
Ho la fortuna di non essere un musicista a tempo pieno, eppure ho un rapporto molto più disciplinato con la musica di quanti si credono più motivati, spinti dall'esigenza della loro unica fonte di guadagno.
Ma nella musica, come credo in ogni forma d'arte non ci si manifesta proporzionalmente al guadagno, e tanto meno si misura la dedizione dell'artista.
Nessun commento:
Posta un commento