Bass Credit

Erano i primi anni 90, i CD ancora introvabili, Internet era ancora per pochi e non c'era quindi la medesima facilità di oggi nel reperire informazioni, o anche solo un'immagine dell'artista preferito se non per mezzo di un'intervista su di una rivista di settore come Guitar Club, e se fortunati, anche di una trascrizione parziale di un suo famoso brano. Quattordicenne, conoscevo  pochi ma anche scontatissimi essenziali bassisti di fama internazionale, l'inevitabile Jaco Pastorius e quel fenomeno di  Mark King, tra l'altro colpevole del mio split dal violino.

Il giorno che ebbi in prestito una musicassetta duplicata con su scritto a penna Stu Hamm - King Of Sleep,  fu anche il giorno che il mio basso divenne solista. Non che non ne fossi stato cosciente fino a quel momento, ma solo allora capii veramente cosa avrei potuto fare del mio basso e fin dove avrei potuto spingermi.
Riuscivo a riprodurre le sue composizioni contenute nell'ormai mia seconda cassetta (dopo che la prima era andata del tutto deteriorata dall' ascolto -  NdA), con una tale facilità da convincermi di aver trovato il mio mentore, e mai senza non capirne le lezioni in esse contenute, come spesso avviene per il semplice gusto di emulazione.
Nella vita di ogni artista che si rispetti c'è sempre un riferimento, un obiettivo, una motivazione valida nel perseverare nella propria esperienza artistica personale, al di là di ogni sorta di conferma, che sia essa un hobby o un vero e proprio lavoro; personalmente mi sento privilegiato di aver incontrato durante i miei primi passi Stu Hamm.


le corde usate di Stu con dedica




Gianluca Palmieri & me
Anche il mio amico Gianluca, l'aprile scorso, alla primissima notizia di una sua possibile tournée argentina in settembre, sempre alla corte di Greg Howe, per la quale era stato assoldato il richiestissimo Stu Hamm al basso, non potè fare a meno di ricollegare il suo nome al mio sulla sua  rubrica telefonica. Giunto settembre in Rete cominciarono ad affiorare i nuovi video live del super trio in azione, con questa affiatatissima sezione ritmica così familiare, per la quale son riuscito a commuovermi dall'emozione ed a compiacermi del simulacro recapitatomi.
Grazie Danny!!!



Da non dimenticare altri miei due grandi mentori:
Michael Manring & Victor Wooten
dei quali sembrerà ridicolo dedicare solo un post e di cui forse mi dilungherò approfonditamente più avanti.